Tutti i paesi aderenti hanno a cuore il futuro del pianeta e si impegnano nel rispetto della natura.
I rappresentanti dei paesi aderenti si sono incontrati per la prima volta l’11 settembre 1997 alla conferenza di Kyoto. Lo scopo del trattato è di salvaguardare l’ambiente e ridurre il surriscaldamento globale.
Il più famoso accordo internazionale sul clima e l’ambiente, entrato definitivamente in vigore il 16 febbraio 2005, ha subito nel tempo numerose modifiche per intervento della comunità internazionale, con l’obiettivo di migliorarne i traguardi fino ad oggi raggiunti.
Per capire la vera portata del Protocollo di Kyoto e delle implicazioni politiche e sociali che pone in capo ai suoi firmatari, occorre guardare alle previsioni dell’accordo internazionale firmato nell’omonima cittadina giapponese.
L’obiettivo era che gli aderenti al Protocollo si impegnassero a ridurre, tra il 2008 e il 2012, l’emissione di gas serra di almeno l’8,5% rispetto al volume di emissioni registrate nel 1985. Per i Paesi industrializzati, fu fissata la soglia del 5% unitamente all'obiettivo finale di ridurre le emissioni di anidride carbonica a 5850 mt annui rispetto alla media dei 6000 mt già rilevata.
• Perché entrasse in vigore il trattato doveva essere ratificato da almeno 55 nazioni firmatarie, e queste dovevano essere responsabili di almeno il 55% del totale delle emissioni; per questa ragione il Protocollo di Kyoto vige solo dal 2005. Lo “sbarramento” è stato finalmente superato dopo la ratifica da parte della Russia, e ad oggi, i Paesi aderenti sono ben 175, responsabili di quasi il 62% delle emissioni di gas serra.
• L'obiettivo di riduzione per l'Italia è pari al 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Tale obiettivo risulta abbastanza ambizioso, sia perché l'Italia è caratterizzata da una bassa intensità energetica, sia in funzione del fatto che, dal 1990 ad oggi, le emissioni italiane di gas serra sono già notevolmente aumentate e, senza l'applicazione di politiche e misure nazionali, sono destinate a crescere ancora. Ma con l’aiuto di coloro disposti ad aggregarsi al protocollo di Kyoto c’è ancora una possibilità di raggiungere ma anche superare l’obiettivo iniziale.
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